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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

UNO SGUARDO DALL'ALTO

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L'indagine intorno alla resina artificiale ha prodotto, tra i tanti risultati, anche quello di fornire uno spaccato di una società così complessa come quella in cui viviamo oggi. Infatti parlando di qualsiasi ambito della società, della cultura o della scienza viene sempre più difficile rimanere nel campo di competenza naturale, e viene molto più naturale all'allargare l'orizzonte delle ricerche: questo è un tratto distintivo della nostra società in cui i saperi si intersecano, si mescolano, e si influenzano, una società in cui la stessa idea o lo stesso prodotto può trovarsi riproposto in più ambiti, e questo si legge tra le righe dell'indagine intorno alle resine artificiali. L'indagine è nata da un interrogativo sorto nel Corso di storia delle cose (anno 2017/18) su cosa fosse l'artificiale: i post del blog hanno preso in esame un particolare oggetto artificiale e hanno sempre cercato di scavare nell'intorno di questo problema.  Il blog è nato da un

Abbecedario illustrato

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A come Arancia meccanica B come bachilite C come Calvino D come dischi di vinile E come etilene F come Formula1 G come Greenpeace H come Housewife I come iperrealismo L come lattice M come Milk Bar N come nocivo O come One piece P come protesi Q come qualità R come rocce S come Spielberg T come termoindurente  U come Uv V come vernice Z come zanzara

Il senso metaforico della resina

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La resina è un elemento presente nella coscienza comune dell'uomo, in quanto il significato più profondo che trasmette la sua immagine è quella di protezione. Questa immagine deriva naturalmente dalle capacità di questo materiale di conservare e proteggere, si può pensare ad esempio all'ambra ovvero una resina fossile che ha la capacità di conservare per milioni di anni animali o frammenti di oggetti su cui si posa nella fare fluida, per poi indurirsi e resistere al tempo. Ornamenti d'ambra sono stati ritrovati nelle tombe Micenee e praticamente ovunque in Europa in quegli anni e per i secoli a venire. Si pensa che lasciare monili d'ambra nelle tombe dei cari fosse un auspicio affinché l'anima del morto potesse riposare in pace, appunto perché protetta.    L'istinto di protezione, che è uno degli istinti prevalenti nell'uomo, ha fatto si che la resina, e in particolare l'ambra, entrassero nell'immaginario collettivo.  L'ambra, in p

Alcuni brevetti della resina artificiale

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- Method for making artificial rock, in particular large-scale rock imitations "In order to manufacture low-weight, large-scale, artificial rocks resistant to weathering and faithfully rendered as in nature, first a malleable plastic reproduction is made of a natural-rock object. If called for, the reproduction is braced in a second method step, preferably by coating its back side with glass-fiber reinforced plastic. The work mold so manufactured receives a parting compound in a third operational step and thereupon preferably fiberglass mats are inserted and a coat of synthetic resin is applied to make a positive in the shape of a hollow artificial-rock blank. This artificial-rock blank is coated in a fourth operational step with a synthetic resin and fine-grain, preferably multicolored natural sand is deposited on or incorporated into the still moist coat of synthetic resin. Once this coat of synthetic resin with its incorporated natural sand has hardened, the artificial

I luoghi e i protagonisti

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Informazioni disponibili sul sito 

Glossario

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Come lavora l'industria della resina artificale?

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Come già citato negli articoli più specifici, i metodi di lavorazione delle materie plastiche più utilizzati sono l'estrusione e l'iniezione, soprattutto grazie allo sviluppo di nuove tecnologie che hanno permesso la regolazione e il controllo computerizzato di questi processi. Da un punto di vista meramente commerciale negli ultimi anni non ci sono state nuove tecniche di lavorazione o resine artificiale che hanno riscosso un considerevole successo economico, sebbene la scoperta di una nuova resina è cosa abbastanza frequente, ma trova applicazione solo per utilizzi molto specifici che non è permettono un successo economico mondiale in termini di volumi di vendite.  Risultano rilevanti le innovazioni introdotte in tutti i capitoli facenti parte del vasto settore delle materie plastiche: preparazione dei monomeri; tecniche di polimerizzazione; catalizzatori; sistemi di produzione indirizzati a richiedere consumi energetici minori; produzione dei semilavorati o dei ma

Attenzione al lattice!

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Il lattice sintetico è una delle tante resine artificiali. I rischi legati all'utilizzo di questo materiale sono le reazioni allergiche, ovvero risposte immunitarie anomale e violente del corpo umano. In un soggetto estremamente sensibile, il contatto diretto con oggetti di lattice o semplicemente l'inalazione di alcuni allergeni innesca una reazione immunitaria esagerata, nota come allergia. Rischio particolarmente elevato se si va a pensare che uno dei maggiori prodotti associati all'utilizzo del lattice sono i guanti. I sintomi legati a questa reazione sono arrossamento della pelle, orticaria ed eritemi principalmente, spesso accompagnati da difficoltà respiratorie quali asma e ipossia. Il rischio più grave di questa reazione allergica è che questa porti ad uno shock anafilattico e alla morte.   Negli ultimi anni si sono diffusi dei test cutanei che, nel caso di sospetto, posso accertare o meno la presenza di allergia al lattice: Prick-test, Prick bt

Attenzione al PVC

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Con l'intenzione di mostrare al lettore i rischi di inquinamento che derivano dall'utilizzo sconsiderato di plastica, riporto un articolo apparso sul sito di Greenpeace Italia che si impegna a mostrare le conseguenze di una gestione non adeguata dei rifiuti plastici e i relativi rischi associati a questo comportamento: Dal momento che la polvere di PVC che si ottiene al termine del processo produttivo è amorfa ed instabile al calore e alla luce, è necessario aggiungere altri composti chimici che servono a conferirgli le caratteristiche commerciali necessarie per il suo uso. A questo scopo si usano metalli pesanti (quali cadmio e piombo) o composti organici quali il tributilstagno (TBT) o il bisfenol A (BPA) per i quali sono state accertate proprietà di alterazione del sistema riproduttivo ed immunitario. Alla fine degli anni '90, grazie alle nostre denunce, la Comunità Europea e diversi paesi, tra cui l'Italia, hanno emanato norme per la restrizione nell'uso

Lo stampaggio a iniezione

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La maggior parte dei manufatti in materiale termoplastico è ottenuta mediante il processo di stampaggio ad iniezione, tuttavia anche molti materiali termoindurenti possono essere formati con questa tecnologia. Consente un’elevata velocità di produzione, un elevato grado di precisione nella dimensione e nelle forme, dà la possibilità al pezzo di avere la forma desiderata e di variare gli spessor i ; il tutto ad un costo basso. La necessità dello stampaggio ad iniezione nasce dal fatto che i polimeri allo stato plastico hanno una viscosità troppo elevata per poter riempire efficacemente le cavità dello stampo per semplice gravità. Essi devono quindi essere sospinti con forza entro gli stampi tramite opportuni dispositivi. In generale questi sistemi sono costituiti da un pistone o da una vite dotata di moto rotatorio e di traslazione assiale. Il macchinario per lo stampaggio è formato da due elementi principali: unità di iniezione, unità di comando. Il material

Estrusione dei polimeri

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L’estrusione polimerica è uno dei processi di lavorazione più importanti, secondo solo allo stampaggio ad iniezione. Possiamo distinguere due tipi di processi: estrusione continua ed estrusione di pezzi singoli. Nel primo caso si producono tubi, barre, fogli, film sottili ecc. Nel secondo invece si producono soprattutto forme grezze in materiale polimerico (ad esempio pastiglie o parison) che devono essere successivamente sottoposte ad altre lavorazioni. Inoltre questa tecnologia è anche utilizzata per il recupero dei materiali termoplastici di scarto. La macchina per estrusione si compone di due unità fondamentali: l'unità di plastificazione e l'unità di estrusione.   L’unità di plastificazione è costituita da un cilindro per il trasporto e plastificazione del materiale proveniente da una tramoggia posta al di sopra della camera di plastificazione entro la quale ruota una vite avente un profi lo particolare. Nella vite possiamo distinguere tr

Simbologia

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Il metodo di classificazione delle materie plastiche e delle resine artificiali più utilizzato al mondo è il sistema americano chiamato SPI (Society of the Plastics Industry): questa simbologia è caratterizzata da un triangolo che rappresenta la riciclabilità del materiale e un numero differente per ogni materia plastica.  Fonte: WWW.Wikipedia.it

Dischi di vinile

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Il disco in vinile, famoso anche con il nome di microsolco, è uno strumento atto a memorizzare in modo analogico i segnali sonori. Fu inventato in America dalla "Columbia records" nel 1948.   La struttura del vinile è essenzialmente quella di una piastra circolare con un solco a spirale concentrica su entrambe le facce del disco.   Vieni inciso partendo dal bordo esterno in modo da codificare analogicamente la registrazione dei suoi. Il materiale con cui questi dischi sono fatti è il polivinilcloruro (PVC), l'introduzione di questo nuovo materiale permise di cambiare la velocità di rotazione da 78 a 33,5 giri al minuto in quanto permette di scavare soldi di spessore minore, la cui diretta conseguenza è la diminuzione del passo della spirale (rispetto ai dischi da 78 giri al minuto prodotti in gommalacca).   Il disco in vinile è posto in un giradischi che collegato ad un amplificatore riproduce il contenuto musicale codificato nel disco. In genere i giradischi

I parametri della cosa

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Data l'enorme varietà di differenti tipi diversi di resine sintetiche, ho deciso di mostrare alcune grandezze fisiche e chimiche di un tipo particolare di resina artificiale che è il Polivinilcloruro (PVC). Questa è una tra le resine termoplastiche più utilizzate nel mondo, questo successo deriva dal basso costo produttivo, dalla facilità con cui può essere lavorato, dall'inerzia chimica, dalla compatibilità con molti additivi, e dalla sua ininfiammabilità.

Le dimensioni del problema

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Per inquadrare nel modo migliore possibile i problemi dell'utilizzo della plastica e del suo inquinamento, riporto nel seguente articolo prima alcuni grafici indicanti i volumi di produzione delle materie plastiche evidenziando i cambiamenti che ha subito nel tempo. Successivamente verranno mostrati altri dati che si focalizzeranno sul problema dell'inquinamento. Questi primi due grafici sono stati pubblicati dal periodico "Valori". Questi ultimi due grafici sono stati stati pubblicati dalla BBC