UNO SGUARDO DALL'ALTO

L'indagine è nata da un interrogativo sorto nel Corso di storia delle cose (anno 2017/18) su cosa fosse l'artificiale: i post del blog hanno preso in esame un particolare oggetto artificiale e hanno sempre cercato di scavare nell'intorno di questo problema.
Il blog è nato da una ricerca linguistica che messo in luce i primi legami tra la cosa artificiale e il modello naturale di cui imita le funzioni, nel particolare si è cercato di capire dal punto di vista pratico quali potessero essere funzioni del materiale sintetico, evidenziando gli elementi e i materiali. Dopo aver indagato i problemi e le applicazioni più vicini alla resina artificiale, la ricerca si è spostata in campi più lontani come la sua presenza nella letteratura narrativa, cinema, nel mondo dei manga giapponesi, fino alle applicazioni tecnologiche in campo musicale: da questi articoli si inizia a capire quanto questo oggetto artificiale abbia direttamente e indirettamente influenza modi di pensare e tratti della nostra vita quotidiana, anche molto diversi tra loro.
Il discorso intorno alla resina artificiale finisce inevitabilmente a intrecciarsi con il discorso ambientale, in particolare con l'inquinamento marino - causato dall'enorme volume produttivo di queste materie - e con i rischi derivanti dalla stampa 3D. La facilità di lavorazione e la produzione di massa - attraverso l'utilizzo di particolari tecnologie quali l'estrusione e la stampa a iniezione - ne hanno determinato il successo.

Solo a questo punto è stato possibile capire e interpretare correttamente le metafore che hanno come protagonista la resina: questa appare sempre come un materiale che protegge un contenuto, e questa sensazione di protezione viene espresso nel linguaggio attraverso una metafora, per rispondere a uno dei bisogni più intimi dell'uomo.
Alla luce di quanto scritto e raccontato l'abbecedario e la mappa concettuale solo la punta del'iceberg, ma rappresenta bene i vari temi connessi con la resina artificiale, facendo trasparire quanto della resina artificiale sia ormai comune parlarne in ambiti della società e del sapere molto distanti e quanto in realtà esista un filo rosso che va unire tutte le diverse applicazioni che questa può trovare e troverà in futuro. Questo filo rosso è collegato direttamente all'oggetto naturale di cui l'artificiale cerca di riprodurne una funzione o una caratteristica, che nel nostro caso è l'estrema possibilità di lavorazione e personalizzazione e dall'altro l'impiego a protegge, rivestire qualcosa.
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