Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2017

Resina a scambio ionico

Immagine
La scoperta delle resine artificiali ha portare importanti innovazioni nel campo della depurazione dell'acqua. Nello specifico la resina a scambio ionico è un materiale formato da una matrice polimerica, composta da piccoli granuli con un diametro di pochi millimetri, all'interno della quale sono inglobati ioni, i quali permettono lo scambio ionico. Esistono molte resine artificiali diverse che posso essere utilizzate in questo processo di purificazione, le più utilizzate sono quelle a base di poliestere reticolato con di-vinilbenzene, a cui sono associati gruppi funzionali che hanno proprietà tali da catturare e liberare ioni. Il processo di scambio é utilizzato, in particolare, per trattare le acque degli acquedotti urbani per rimuoveri alcuni tipi di ioni, come l'arsenicato e il nitrato, e per ridurne la durezza, eliminando ioni calcio e magnesio. La maggior parte delle operazioni che formano il processo di scambio ionico somo reversibili, questa caratteristic

I materiali sostitutivi della resina artificiale pt2

Immagine
Materiali costitutivi pt2: i pneumatici di Formula1. Viene qui proposto un nuovo esempio che mette in mostra le caratteristiche tecnologiche delle plastiche artificiali e come queste abbiano aperto alla possibilità di nuovi e innovativi oggetti. Particolare della gomma a zero gradi L'invenzione del pneumatico si fa tradizionalmente risalire a John Dunlop, il quale era spinto sia dall'esigenza di assicurare un miglior contatto con il terreno sia dalla volontà di avere un prodotto più resistente. Nacque così l'idea di sostituire la "gomma piena" con una camera d'aria. Quest'ultima soluzione permette di ripartire le sollecitazioni provocate dall'asfalto e dalla velocità su una superficie più grande, infatti la camera d'aria esercita una pressione costante dall'interno verso l'esterno in modo da avere un numero di fili di cotone in tensione molto maggiore. Ai tempi di Dunlop le gomme erano composte da una tela di cotone con trama e

I materiali sostitutivi della resina artificiale

Immagine
Le resine sintetiche vanno a formare un'ampia gamma di numerosi prodotti utilizzati nei campi più diversi. Data questa enorme varietà ho deciso di presentare pochi, ma lampanti esempi di applicazione della resina, in modo da mettere in luce al posto di quali materiali, in quali forme e con che funzioni le resine vengono utilizzate. MATERIALI SOSTITUTIVI Le caratteristiche principali delle resine protettive sono la trasparenza, la resistenza ai raggi UV, resistenza in ambiente basico, potere legante, essiccazione rapida, aderenza su più tipi di supporto, facilità di applicazione. Uno dei settori in cui la resina artificiale è maggiormente utilizzata è il settore edile. Queste resine vengono utilizzate per le pavimentazioni industriali, nello specifico viene utilizzato il massetto epossidico, che permette di raggiungere prestazioni ottime sia nella resistenza a compressione sia nell'elasticità, caratteristica tipica dei polimeri termoindurenti. Il risultato è una paviment

Elementi costituenti

Immagine
"rèsina [Der. del lat. resina ‹resìna›, dal gr. retíne] Denomin. generica di prodotti organici naturali o sintetici caratterizzati dal possedere più o meno spiccate proprietà plastiche, oltre che buone proprietà isolanti elettriche (v. dielettrico: II 122 Tab. 5.1). (a) Le r. naturali sono di origine vegetale (a eccezione della gommalacca, che è di origine animale, e poche altre), sono prodotti amorfi, trasparenti, generalm. insolubili in acqua e solubili nei solventi organici." (enciclopedia Treccani)   Data la varietà di specifici materiali che il termine resina raggruppa, risulta difficile trovare quegli elementi costituenti dell'oggetto in esame che lo identificano univocamente. In generale si può dire che la resina sia un prodotto solido o semi-solido, senza un preciso punto di fusione, con un alto peso molecolare. Quasi tutte le resine sintetiche sono dei polimeri, ovvero materiali nati da una reazione di polimerizzazione attraverso cui si vanno a formare l

Gli oggetti stampati in 3D con resina liquida sono tossici?

Immagine
Gli oggetti stampati in 3D con resina liquida sono tossici? Lo temono dei ricercatori che ne hanno provato la sicurezza su embrioni di pesce zebra. Ma prima di allarmarsi servono altri studi di Nicola Quadri Con la riduzione dei prezzi e delle dimensioni degli apparecchi,  il mondo della stampa 3D  diventa ogni giorno più accessibile e allarga il suo mercato, che entro il 2020 dovrebbe  superare i 15 miliardi di dollari l’anno . Ma mentre questa tecnologia entra in uffici, scuole e laboratori di ricerca, ancora poco si sa riguardo la  tossicità  e l’ impatto   ambientale  dei materiali utilizzati nel processo di stampa, i cui ingredienti sono spesso sottoposti a segreto aziendale. Uno  studio  pubblicato su  Environmental Science & Technology Letters , firmato da un gruppo di ricercatori della University of California Riverside, rivela la tossicità per alcuni pesci degli oggetti  stampati con resina liquida  e chiede maggiori precauzioni nel loro uso e smaltimento.

Mappa concettuale

Immagine